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martedì 24 novembre 2009

PREGHIERA


Preghiera è un racconto che nasce da una storia realmente vissuta, ma è anche la descrizione di un percorso psicologico che porta ad una nuova coscienza.
Un bambino subisce un incidente in un patronato, non viene risarcito del danno e sembra non essere nemmeno considerato. Il danno a questo punto viene considerato torto e nel tentativo di ricomporre il proprio senso di giustizia, la madre costruisce una storia.
Nascono in questo modo i personaggi di Maria Letizia e di zia Lucia che attraverso azioni e dialoghi mettono in evidenza i limiti e la chiusura di un determinato mondo cattolico.
Da qui nasce la preghiera per chiedere un cambiamento, affinchè entrino energie nuove nella Chiesa, un altro tipo di preti, uomini che possano sposarsi e vivere le gioie e i dolori del mondo per poter portare un sè stessi più forte nella realtà cristiana.

UN SALTO NELLA SABBIA


Un ultimo istante di vita, un attimo, un balzo, gli altri avevano raggiunto la buca ed erano dentro, io non ce l'avevo fatta; mi sono gettato disteso a carponi ormai vinto.
All'improvviso il sibilo temuto tagliò l'aria, ed un'onda simile ad un terremoto scosse il terreno sotto il mio corpo, mentre una massa di terra nera mi coprì quasi completamente. Ormai ero morto e sepolto.
Un'eternità dopo ho aperto gli occhi, mi sono tolto la sabbia dal viso e mi sono portato verso il bordo della buca; il fumo acre che ne usciva non mi permetteva di tenere gli occhi aperti, ma lo stesso ho visto con orrore il volto del destino. I sette avieri che avevo invidiato, erano un ammasso di gambe, braccia e tronconi separati dal resto del corpo ed il loro sangue rosso vivo, schizzato ovunque, ridipingeva le pareti nere della buca. Piccoli fuochi accesi consumavano impietosamente parte dei resti, diffondendo un odore acre intorno alla fossa.

Forse solo ora che i tempi sembrano rabbuiarsi e presagire un nuovo olocausto, sento la necessità di consegnare al mondo l'esperienza di mio padre, affinché altri giovani comprendano che le guerre non hanno mai portato progresso. Con l'auspicio che il sacrificio di mio padre sia un monito, e contribuisca a costruire un futuro di pace, in cui l'uomo abbia cultura, intelligenza e coscienza sufficienti da garantire ai propri figli questo unico bene prezioso che Dio gli ha dato.

Lorella Vianello nasce nel 1960 a Chioggia. Finiti gli studi, entra nel mondo della scuola, nel quale è rimasta fino ad oggi. Vive a Mestre, è sposata ed ha tre figli.
Sollecitata dagli eventi internazionali degli ultimi tempi, ha deciso di tirar fuori dal cassetto il diario di guerra del padre e di farlo diventare un libro, affinché altre persone possano essere rese partecipi delle sue sofferenze, patite nei sei anni vissuti tra campi di battaglia e campi di prigionia.